La colpa? È della pioggia
Qualche riflessione sul tema del momento: il divieto di circolazione sulla SS163.

Il nostro paese è spesso stato borderline e sempre ad un passo dall’isolamento. Il problema della provinciale chiusa per lo smottamento e la frana ne è una dimostrazione palese. Basta poco: la pioggia incessante, l’assenza di un monitoraggio del territorio, la cattiva o addirittura la mancata manutenzione del sistema stradale. A poco serve cercare le colpe o scaricare le responsabilità ora su questo ente ora sull’altro. Serviva e serve una politica che non guarda solo alle potenzialità turistiche e commerciali dei nostri paesi ma anche alla tutela e alla salvaguardia del nostro territorio, che si sa quanto sia a rischio idrogeologico e di conseguenza a rischio isolamento. E se è vero che il proprietario della strada (Comune, Provincia o chi per esso) è tenuto alla manutenzione e alla messa in sicurezza della stessa, è anche vero che chi dipende da quella strada economicamente, turisticamente e socialmente deve porre in atto tutto ciò che serve perché le zone a rischio siano monitorate e quindi oggetto di interventi preventivi.
Quello che però mi disorienta oltremodo è la modalità di comunicazione alla cittadinanza che subirà in maniera pesante il mancato collegamento. Mi spiego meglio: io lavoro a Napoli come tanti miei compaesani e ad oggi concretamente non so cosa dovrò fare per andare a lavorare: la circolazione è chiusa per tutti i mezzi esclusi quelli dell’emergenza, si passa a nostro rischio e pericolo. Ci sono le navette ma rispetteranno gli orari Sita antecedenti alla frana?
Per non parlare della vox populi che dà fiato alle trombe quando non ci sono messaggi chiari dalle autorità competenti (“si passa, si passa”; “Con la tua auto puoi passare”) io allora mi chiedo: possibile che in pieno terzo millennio ancora non ci siano piani alternativi per eventi come questo facilmente prevedibili? Non sono un tecnico ma mi chiedo: non è fattibile prevedere un allargamento temporaneo della strada e provvedere contemporaneamente al consolidamento della stessa? Chiedo e in materia sono ignorante, quindi sono legittimata a chiedere e ad avere una risposta .
L’altro elemento che mi spaventa sono i tempi: come al solito si impone un obbligo (peraltro dovuto), ovvero quello della chiusura della strada e non si dice con chiarezza cosa succederà, quanto dureranno i lavori e quali sconvolgimenti alla vita del paese e di ognuno di noi questi lavori porteranno.
Non vorrei che la pioggia cancellasse anche il nostro sacrosanto diritto di cittadini ad avere le giuste e reali informazioni, qualche tempo fa sarebbe stato possibile rispondermi con la frase ironica: “Piove, Governo ladro!”, oggi non più!
M.M.A.
Mario 10 Febbraio 2019
no, se volevate una risposta alla proposta fatta vi confermo che no, stasera non è possibile realizzare un allargamento stradale che ci permetta di scendere a Napoli senza intoppi domani mattina.
A vostra discolpa non siete gli unici ad aver avuto questa idea, ma è come suggerire di preparare la pasta per intrattenersi nell’attesa che un panino con la mortadella sia pronto.
Photo78 11 Febbraio 2019
Il fatto che rode ancora di piu . Oltre il danno la beffa. Paghiamo fior di soldi di bollo auto per la manutenzione delle strade .Paghiamo fior di addizionali comunali e regionali per manutenzione strade . E oggi parliamo di rischio crollo e manutenzione superficiale o nulla.Se voi non revisionate il.vostro veicolo circolate ? E ora ? Diranno è colpa della pioggia bla bla bla bla Parole, parole ,parole Fatto sta che il disagio è di noi pendolari e chi se ne è sbattuto fino a oggi continuerà a farlo Buona giornata
Michele Savarino 11 Febbraio 2019
In via eccezionale ed immediata va consolidata la sede stradale precaria..ma la cosa da effettuare in primis è il consolidamento della soprastante collina ormai disboscata , fonte di ogni possibile ed ulterioregrave evento dovuto alle anomali condizioni di assorbimento ed infiltrazione di acqua piovana..