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Strada chiusa, speranza aperta

Una riflessione dell'avvocato Catello Di Capua sul presente e il futuro dell'unica strada che collega Agerola al resto della provincia di Napoli.

Strada chiusa, speranza aperta.

Osservando con attenzione ma anche con responsabile lucidità i commenti, i suggerimenti e le critiche che si susseguono sulla delicatissima questione dell’interruzione della strada ss 366, sebbene sia tentato di sottrarmi alle querelle, sento di dover cogliere l’occasione di tanta attenzione per segnalare la necessità di dare una prova di unità e di forza della nostra comunità, verso la (P)olitica e verso quanti possano e debbano orientare le  sorti del nostro territorio.

Oggi più che mai un evento del genere, che stronca l’economia locale, che impedisce l’istruzione dei nostri figli, che blocca le relazioni e lo sviluppo della nostra Comunità impone a tutti una seria e profonda riflessione e, soprattutto, pone dei seri interrogativi a cui bisogna dare risposte concrete.

Ma che Agerola vogliamo per i nostri figli?

Pensiamo davvero che l’economia del nostro paese, fondata su poche realtà imprenditoriali (seppur solide), sui B&B nati disordinatamente come funghi in assenza di qualsivoglia pianificazione di settore, sui tanti piccoli artigiani, coltivatori, commercianti  ed agricoltori, che sopravvivono faticosamente alle schiaccianti regole della  grande distribuzione, possa reggere a lungo alla concorrenza del mercato “oltre galleria”, senza un  serio e competitivo piano di collegamento viario alternativo ?

Pensiamo davvero che di poter essere polo di attrazione di grandi investimenti o sede di nuove imprese competitive, in assenza di aree P.I.P., in assenza di una pianificazione strategica della logistica e della mobilità, e soprattutto in assenza di collegamenti rapidi e sicuri che dimezzino i costi del nostro “vivere” e “produrre” quotidiano ad Agerola?

 Una strada costruita per il transito delle carrette nel dopoguerra, ed adattata al transito delle autovetture nel 1962, oggi è del tutto obsoleta, e qualche intervento emergenziale, volto esclusivamente ad evitare qualche probabile catastrofe, non può risolvere i gravi problemi strutturali di collegamento della nostro paese con il  tessuto economico circostante.

Allora, perché non cogliere questa grande occasione, e pensare più in grande, al futuro dei nostri figli, chiedendo coraggiosamente insieme, ed al di là degli schieramenti politici, di riconoscere dignità alla nostra comunità, impegnando Governo e Regione ad investire nel nostro territorio, per progettare e realizzare un grande condotto viario a scorrimento veloce che colleghi Agerola con l’esistente viadotto “san Marco” di Castellammare o comunque con l’area metropolitana stabiese?

Il nostro collegio elettorale ha eletto ben due parlamentari (On. Pentangelo ed On. Vitiello), ha eletto consiglieri regionali e l’attuale Sottosegretario di Stato con delega al Sud (On. Castiello), nell’ elogiare le bellezze del nostro territorio, ogni qualvolta è venuta ad Agerola, ha sempre lamentato che l’unico problema è “quello di arrivarci” !

Oggi, forse, è tempo di chiedere il conto di tutto ciò, e di far sentire la nostra voce unita.

Sostenere convintamente una proposta di potenziamento della viabilità può essere un modo concreto per dare un segno tangibile della forza della nostra comunità e dell’amore per le generazioni future, che allorquando si troveranno dinanzi al consueto bivio “restare / andare via”, potranno senza esitazione,pensare di continuare a vivere nella nostra amata Agerola, sicuri che la nostra terra potrà ancora offrire loro, ricchezza, qualità di vita e benessere.

Lello Di Capua

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