Home / Cronaca mondiale  / Il business delle armi: esportazioni in aumento verso il Medio Oriente per Italia (+75%) e Francia (+263%)

Il business delle armi: esportazioni in aumento verso il Medio Oriente per Italia (+75%) e Francia (+263%)

In un mondo dove regna la pace, le armi non dovrebbero nemmeno esistere. I dati confermano che si tratta di un business gigantesco.

Chi ha studiato diritto dell’Unione Europea lo sa: uno degli obiettivi primari dell’UE, dalla sua nascita, è quello di promuovere la pace dei suoi cittadini, per evitare che si ripetano le guerre mondiali che hanno insanguinato il “Vecchio Continente” nei primi cinquant’anni del 1900.

 

La guerra, lo sanno tutti, la si fa con le armi. Se è vero che l’Unione Europea si impegna a mantenere la pace risultano quantomeno curiosi alcuni dati evidenziati dall’ultimo rapporto del SIPRI (l’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma).

Negli ultimi quattro anni (2014-2018), infatti, gli affari globali nel mercato degli armamenti sono aumentati quasi dell’8% rispetto al quadriennio precedente.

Nella top 10 dei più grandi esportatori di armi al mondo – udite udite – ci sono ben sette paesi europei. Al primo posto, per la sorpresa di nessuno, ci sono gli Stati Uniti d’America. Seguono Russia, Francia e Germania. Completano la top 10 Cina, Regno Unito, Spagna, Israele, Italia e Paesi Bassi. Il nostro paese è al nono posto.

 

Un altro dato molto sorprendente – si scherza – è che negli ultimi quattro anni l’area del mondo dove sono andate a finire la maggior parte delle armi prodotte dai paesi poc’anzi citati è quella del Medio Oriente.

Gli aumenti rispetto al quadriennio 2009-2013 sono in certi casi sbalorditivi. In particolar modo la Francia, la nazione che da sempre vuole dare lezioni di ogni tipo all’Italia, ha visto un aumento del 263% delle armi vendute in Medio Oriente. Non scherzano nemmeno Germania (+125) e Regno Unito (+30%). E il nostro paese? E’ terzo in questa specialissima e vergognosa classifica, con un aumento del 75% degli affari.

A chi vendiamo le armi noi italiani? In particolar modo Turchia, Algeria e Israele. I francesi, invece, fanno grandi affari con l’Egitto (il 28% del giro d’affari totale della Francia).

 

Qualche altro dato sparso

  • La Cina ha visto aumentare il numero di clienti: nel quadriennio 2009-2013 erano 41 nazioni, dal 2014 al 2018 invece sono diventate 53.
  • La Turchia, seppur non ancora presente nella top 10, fa registrare un aumento notevole delle vendite rispetto al 2009-2013: +170%. La nazione dove finisce il numero più alto di armi turche? Gli Emirati Arabi Uniti.
  • L’Algeria ha ottimi rapporti commerciali con la Russia, da cui acquista il 66% delle armi. Più della metà (56%) di tutte le armi importate nell’intera Africa va a finire all’Algeria. In generale il paese del Magreb è il quinto importatore mondiale di armi.
  • Alcuni flussi, come appena dimostrato, non hanno risentito della crisi economica, altri invece sì. Ad esempio gli stati europei, nel loro insieme, dal 2014 al 2018 ne hanno importate meno rispetto al 2009-2013 proprio a causa della stagnazione dell’economia. Allo stesso tempo il Venezuela, con l’economia praticamente in ginocchio, ha diminuito addirittura dell’83% gli acquisti di armamenti.

 

La pace? La troviamo su un’Isola. L’Isola di Utopia, quella citata nel libro di Tommaso Moro. Che, come sa chi ha studiato greco o ha letto Thomas More, non esiste.

EDOARDO CIOTOLA

FONTE per i dati

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UN COMMENTO