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Ambiente, c’è speranza

Greta Thunberg rappresenta una speranza per il nostro pianeta e l'ambiente.

Venerdi circa 50mila persone sono scese in piazza a Napoli sulle orme di Greta Thunberg. Tante associazioni, tanti giovani e adolescenti hanno risposto all’invito della sedicenne svedese a scendere in piazza e a manifestare per la difesa del nostro pianeta.  Il 4 dicembre 2018 Greta ha parlato alla COP24, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia. Greta ha spiegato così la gravità del problema:

«Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Questa è la crisi più grave che l’umanità abbia mai subito. Noi dobbiamo anzitutto prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile per fermare le emissioni e cercare di salvare quello che possiamo.»

Dopo pochi mesi dalla sue dichiarazioni anche nella nostra città metropolitana tanti giovani hanno partecipato.Il cuore si allarga e possiamo a giusta ragione  coltivare la speranza che il pensiero critico e la voglia di rivoluzionare sistemi e modi di vivere alberga nel cuore delle giovani generazioni.

Dopo anni di rassegnazione e di rivoluzioni pensate e non realizzate o, peggio, cooptate da elite di sedicenti intellettuali assistiamo a pacifiche ma forti manifestazioni popolari capeggiate da giovani. Qui sta la nostra speranza e l’idea che il nostro pianeta ha più di una possibilità  per sconfiggere l’inquinamento e le lobby di sistema. Si stanno ponendo le basi di una cultura ecologica unica ancora per la salvezza dell’umanità .

Si parla di  una candidatura al  Nobel per Greta che non è una studiosa o una scienziata. Le sue preoccupazioni nascono dalla consapevolezza di studi e ricerche di scienziati e studiosi ormai pubbliche da anni. Così si  apre una nuova questione: perché abbiamo bisogno di un’addolescente per dare finalmente importanza agli allarmi già lanciati da esperti e studiosi? Purtroppo la nostra società è da tempo scaduta nel semplicismo ed è per questo che  il valore comunicativo della battaglia di Greta non potrà essere ignorato.

Greta è “solo” un’adolescente. Se è vero che non possiamo chiederle un nuovo modello di sviluppo del pianeta la nostra società dovrà finalmente lavorare per predisporre un modello di sviluppo alternativo che tenga conto delle  interconnessioni tra le diverse variabili del sistema socio-economico e produttivo e della tutela del nostro ecosistema.

MARIA MICHELA ACAMPORA

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