Regione Campania, l’Europa blocca i fondi: fermi da mesi 300 milioni di euro
Una cifra ingente di fondi europei è bloccata da mesi: la Regione Campania ha commesso diverse irregolarità secondo l'Unione Europea.

“Irregolarità negli appalti pubblici e carenza nella gestione”, recita la lettera della Commissione Ue. La conseguenza? Pagamenti interrotti e bloccati nei confronti della Regione Campania dall’ UE. “Irregolarità negli appalti pubblici”, questo è il verdetto della commissione europea che ha bloccato i fondi 2014/2020.
«Attendiamo circa 300 milioni di euro da novembre», spiega Sergio Negro, dirigente a capo di una spesa totale di 4,1 miliardi. «Stiamo anticipando con la nostra cassa, ma dobbiamo rientrare al più presto», continua Negro. Bruxelles potrebbe chiudere i rubinetti fino a sei mesi, i tempi dell’infrazione in cui è inciampata la giunta De Luca. È in corso un negoziato per sbloccare l’ingente cifra. La procedura è partita in seguito a verifiche a campione effettuate su 6 progetti. Dall’analisi emergono evidenti elementi di prova che evidenziano carenze significative nel funzionamento del sistema di gestione e controllo del programma.
In seguito a quanto riscontrato, l’Europa ha chiesto a Palazzo Santa Lucia di controllare tutti gli altri progetti, una sessantina in totale, per i quali è stata dichiarata spesa nel periodo contabile 2017/2018, al fine di accertare se sono presenti analoghe irregolarità negli appalti. Il problema sembra essere a monte: sono stati infatti giudicati non sufficienti proprio i controlli sugli appalti. Sui sei progetti analizzati, secondo la commissione tre presentavano irregolarità che non erano state individuate dall’autorità di gestione della Regione. Tra i progetti esaminati ci sono: l’acquisto di materiale rotabile, i treni Jazz per il potenziamento della rete radio ragionale di supporto alla protezione civile in cui la commissione bacchetta l’inserimento nel bando dell’obbligo di uno standard digitale che ha un effetto discriminatorio sulla concorrenza; la bonifica di un ex discarica di San Bartolomeo in Galdo, dove è stato riscontrato che il contratto di lavoro è stato eseguito con un ritardo di 99 giorni, i tempi di esecuzione dei lavori sono aumentati dell’88 per cento rispetto ai tempi inizialmente previsti.
Che fine faranno gli altri fondi già finanziati sulla carta (ma mai concretamente erogati) nel campo del turismo, dell’ agricoltura, dell’ ambiente, dell’innovazione tecnologica a cui hanno avuto accesso anche diversi concittadini agerolesi?
De luca edil PD gli risponderanno che abbiamo scherzato?
MASSIMILIANO CUOMO