Intervista al Sindaco Mascolo: “L’umiltà prima di tutto”
Abbiamo intervistato il Sindaco di Agerola, facendogli alcune domande di attualità.

Nella giornata di oggi, 1° aprile, abbiamo intervistato il primo cittadino agerolese Felice Mascolo.
“Nuovamente Agerola” è al suo ottavo anno in carica. Tra due anni circa ci saranno le nuove elezioni. Abbiamo quindi fatto alcune domande al sindaco.
Sindaco, dopo otto anni al comando della Piccola Svizzera Napoletana, ultimamente più Napoletana che Svizzera, cosa ha imparato? Cosa ci vuole per essere il sindaco degli agerolesi? O meglio, per gli agerolesi?
Innanzitutto ci vuole tanta umiltà, una qualità che mi ha sempre contraddistinto. Poi direi anche che bisogna saper ascoltare e soprattutto accogliere positivamente le critiche. Noi come maggioranza apprezziamo i cittadini che ci fanno i complimenti per il nostro operato ma apprezziamo ancor di più i cittadini che ci criticano o che portano a conoscenza la collettività degli episodi spiacevoli della nostra bellissima Agerola.
Sindaco, lei era un supporter di Renzi, ormai quasi del tutto fuori dai giochi. Poi ha appoggiato Martina e anche lui ha perso alle Primarie del PD. Chi supporterà adesso all’interno del suo partito?
Sono concentrato solo su Agerola e sul prossimo candidato sindaco di “Nuovamente Agerola”, che è l’unico partito che mi interessa al momento. Ci sono più aspiranti candidati che bar in piazza a Bomerano ma il posto di sindaco è uno.
Saldamente ancorata ad una tradizione millenaria, la satira costituisce la più graffiante delle manifestazioni artistiche. Basata su sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, verte preferibilmente su temi di attualità, scegliendo come bersaglio privilegiato i potenti di turno. Anzi, più in alto si colloca il destinatario del messaggio satirico, maggiore è l’interesse manifestato dal pubblico. Quella politica, infatti, è di gran lunga il tipo di satira che raccoglie maggiore interesse e consenso presso ogni collettività.
Essendo una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 Cost., che sancisce la libertà dell’arte. Ma è una forma d’arte particolare. Il contenuto tipico del messaggio satirico è lo sbeffeggiamento del suo destinatario, che viene collocato in una dimensione spesso grottesca. La satira mette alla berlina il personaggio al di sopra di tutti, l’intoccabile per definizione. Esalta i difetti dell’uomo pubblico ponendolo sullo stesso piano dell’uomo medio. Da questo punto di vista, la satira è un formidabile veicolo di democrazia, perché diventa applicazione del principio di uguaglianza. Non a caso è tollerata persino nei sistemi autoritari, fortemente motivati a mostrare il volto “umano” del regime.
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