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Le femministe della domenica

Molte femministe usano la loro energia per combattere battaglie di poco conto. In Iran c'è un'avvocata condannata a 33 anni di carcere solo per aver disobbedito.

Prendiamo spunto da un fatto di cronaca sconosciuto a molte persone, accaduto in Iran.

Nel paese islamico, infatti, un’avvocata di nome Nasrin è stata condannata a 33 anni di carcere (un ergastolo, praticamente) e a 148 frustate.

A noi italiani e occidentali in generale può sembrare una pena compatibile con le leggi di 500 anni fa, eppure in alcuni stati del Mondo (specialmente dal Medio Oriente verso l’Est) nel 2019 esistono ancora le punizioni fisiche per chi vìola la legge.

Ma qual è la colpa di Nasrin? Essersi battuta contro una norma del codice penale iraniano che vieta di nominare un avvocato di fiducia alle persone che sono imputate di alcuni reati, tra cui quello alla sicurezza.

La donna, in un processo che la vedeva coinvolta, ha evitato di presentarsi proprio perché in disaccordo con la legge che le vietava di scegliere l’avvocato. Per questo motivo il processo si è svolto in contumacia e la donna da ormai un anno (giugno 2018) è rinchiusa nel carcere di Evin.

Il commento del nostro Lello Di Capua:

 

Dove sono le battagliere femministe italiane che in qualche domenica assolata scendono nelle piazze per rivendicare a Milano l’ “orgoglio femminile”, a Reggio Calabria per la ” doppia preferenza di genere”, a Verona contro il Congresso delle Famiglie o ancora per il cosiddetto freebleeding, ossia il sacrosanto diritto di vivere il ciclo mestruale senza assorbenti, tamponi o altri orpelli imposti da retrograde visioni patriarcali?

Dove sono le Femen? Dove sono le eroine del Me-too?

Quelle femministe che si indignano perché qualcuno le ha toccato una gamba ?

Già, i musulmani possono frustare ed incarcerare le donne e tutto va bene.

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