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Politica e miserie umane

Una serie di riflessioni sul caso Sea Watch e su quanto certa politica ci stia speculando.

Quanta ignoranza e quanta mala fede nel trattare due questioni così gravi e così diverse fra di loro.
Una cosa è il sacrosanto dovere di salvare le vite umane di soggetti in difficoltà in mare.
Altra cosa è fottersene della sovranità di uno Stato e violare deliberatamente (anzi direi con lucida premeditazione), un ordine dato dalla polizia di frontiera.

Diranno che vi era uno stato di necessità che discrimina i reati e che giustifica la condotta del comandante, come scandalosamente la componente di MD della magistratura ha già fatto sapere in Facebook.
Sì, in FB!
Segno dei tempi e del livello raggiunto da certa “magistratura” che in nome di un malinteso senso di autonomia fa politica attiva con ogni mezzo.
Ma se senza ombra di dubbio, andavano prioritariamente messe in sicurezza le vite umane, è altrettanto vero che il comandante dell’ONG se l’è cercata, e ha fatto rotta verso l’Italia per sollevare un caso politico sapendo di avere su di sé i riflettori del mondo intero, per trasformarsi così in quell’eroina che già tanti inconcludenti orfani dei loro pseudomiti, acclamano come loro nuova leader.
E ciò in assoluto spregio della difesa e della sicurezza nazionale.

Ma se domani una autobus con 40 immigrati violasse l’alt della polizia di frontiera in Olanda, o in Germania, pensate davvero che la vicenda finirebbe a tarallucci e vino con alcuni parlamentari che addirittura danno manforte a chi viola la legge e sbeffeggia agli occhi del mondo l’Italia, o peggio con i magistrati che pubblicano post contro lo Stato per cui lavorano ed in nome del quale dovrebbero limitarsi ad applicare la legge?

Ma veramente vogliamo credere che così l’Italia possa avere il rispetto che deve essere dovuto ad una Nazione degna di questo nome?
L’ Europa deve porsi il problema dei flussi migratori e bene sta facendo Salvini a porre la questione all’ attenzione della Ue, avendo cura di assistere e salvare ogni vita umana.

Ma il dopoguerra è oramai lontano ed è oramai tempo che l’Italia si svegli e rialzi la testa, riconquistando la propria dignità e quelle quote di sovranità perdute, come è accaduto ad esempio a Ventimiglia, allorquando la polizia francese entrò in territorio italiano per perquisire identificare e sfollare alcuni migranti.
Tutto questo è inaccettabile. Ma per una certa parte della sinistra italiana sembra non avere alcuna rilevanza; forse perché non vi è consapevolezza di cosa significhi la Patria e quale sia stato l’altissimo prezzo, in termine di vite umane, pagato dagli Italiani per tenere in alto la bandiera tricolore e la dignità di Stato.

Trovo piuttosto vergognoso speculare su simili vicende per fare le fortune politiche di qualche sgangherato politico in cerca di visibilità.
Forse alle prossime elezioni politiche già qualcuno pensa di candidare la ” comandante” avendo già bruciato infruttuosamente i falsi miti dei vari Saviano, Capacchione, Di Pietro, Ingroia, etc etc…
Buon senso ed equilibrio prima di tutto.

CATELLO DI CAPUA

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