Sea Watch, arrestata la “Capitana” Carola Rackete. Ecco cosa rischia
La comandante della nave Sea Watch Carola Rackete è stata arrestata alle prime luci dell'alba.

L’epilogo è stato quello auspicato su più fronti. Carola Rackete, ribattezzata “la capitana”, è stata arrestata nel cuore della notte tra venerdì 28 e sabato 29 giugno.
La comandante tedesca della nave appartenente a una ONG tedesca battente bandiera olandese nelle prossime ore dovrà difendersi davanti alla legge italiana. Per lei le accuse sono: violazione dell’Articolo 1100 del codice della navigazione e resistenza o violenza contro nave da guerra. Per entrare nel porto di Lampedusa, infatti, la comandante ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza, violando l’alt. Le Fiamme Gialle hanno dichiarato all’Adnkronos che i finanzieri presenti sulla motovedetta hanno “rischiato di morire” quando la nave ha forzato il blocco e li ha “schiacciati contro la banchina”. Per questi reati, sulla carta, si rischia un periodo di reclusone che va dai tre ai dieci anni.
Intorno alle 8 di questa mattina la Rackete è stata accompagnata alla caserma della Guardia di Finanza di Lampedusa. La decisione momentanea a suo carico da parte del prefetto di Agrigento è quella di far scattare gli arresti domiciliari. Per quanto riguarda la nave, verrà applicata una norma specifica del Decreto Sicurezza Bis che prevede il sequestro amministrativo dell’imbarcazione e una multa alla Ong di 20mila euro, che potrebbero diventare 50mila nel caso in cui non venisse pagata entro i termini.
È finita anche l’odissea per i migranti. Nelle scorse ore ne erano scesi due con “gravi problemi di salute”. I rimanenti 40 sono sbarcati oggi quando ancora era buio, una volta che la nave è arrivata alla banchina di Lampedusa. Nelle prossime ore verranno distribuiti in diversi paesi dell’Unione Europea che hanno accettato di ospitarli. Tra questi non c’è l’Italia. Si conclude quindi una vicenda molto complessa che ha diviso l’Italia in questi ultimi dieci e più giorni. Ora si passa al processo alla Rackete. C’è chi la considera un esempio di coraggio e di altruismo e chi, di tutt’altro avviso, una criminale che ha violato più volte la legge italiana.