Riceviamo e pubblichiamo.

Oggi è 2 novembre, da calendario il giorno in cui si ricordano i nostri cari defunti. Molte persone che si sono recate al cimitero nelle scorse ore hanno notato una novità su alcuni loculi che ha fatto storcere il naso ai più. Sulle tombe delle persone non a regola con i pagamenti per il contratto di concessione è stato appicciato un pezzetto di carta che ricorda, per l’appunto, il ritardo nel pagamento.

Non sappiamo se sia stata l’amministrazione comunale ad aver disposto di incollare quei foglietti. Molti comuni si affidano a soggetti terzi per la gestione dei cimiteri. Quel che è certo è che al camposanto di Agerola sono seppellite anche persone i cui parenti non risiedono in paese e che potrebbero aver dimenticato di pagare la quota.

La comparsa del foglio sul loculo, a prescindere da tutto, a nostro avviso è una mancanza di rispetto, oltre che una possibile violazione della privacy. Le persone che visitano il cimitero in questi giorni – il periodo di maggiore affluenza dell’anno, tra l’altro – sapranno quali famiglie agerolesi non hanno pagato la quota per la concessione del loculo. Il cimitero di Agerola è tenuto molto bene a nostro avviso e i soldi per curarlo, chiaramente, vengono dai contratti di concessione. Quindi ben venga sollecitare il pagamento ma farlo pubblicamente è una scelta che in pochi approvano.

C’è chi non ha versato la quota per dimenticanza e chi l’ha fatto volontariamente, questo è fuori dubbio. Ma forse – anzi sicuramente – il modo migliore per ricordarlo non è appiccicando un pezzetto di carta sul loculo; molto più etico sarebbe mandare una lettera privata in cui viene sollecitato il pagamento. In passato non si è mai verificata una cosa del genere, altro motivo per il quale anche noi de “La Voce di Agerola” reputiamo fuori luogo la decisione di rendere pubblica la dimenticanza nel pagamento. Ci auguriamo che chi di dovere risolva in fretta, staccando i foglietti e spendendo qualche decina di euro in corrispondenza privata per inviare lettere alle famiglie non in regola.