Carte di credito: un comodo strumento o un metodo d’indebitamento?
Sempre più indispensabili appaiono oggigiorno le carte di credito ma quest’ultime spesso celano dietro il loro utilizzo dei pericoli nascosti.

Carte di credito, un comodo strumento o un pericoloso metodo d’ indebitamento? Sempre più indispensabili appaiono oggigiorno le carte di credito ma quest’ultime spesso celano dietro il loro utilizzo dei pericoli nascosti. Già con i prestiti, i quali ormai appaiono indispensabili per compiere acquisti altrimenti proibitivi, le banche creano ricchezza dal nulla, infatti erogando cifre virtuali, le quali vengono risarcite con altrettante cifre virtuali, che sommate agli interessi, forniscono ricchezza alle banche senza muovere denaro o altri beni reali. Con le carte di credito si è giunti a una nuova frontiera di guadagno dal nulla ovvero l’anticipo contanti con tasso d’interesse, ma non è tutto. Le carte di credito celano un pericolo nascosto per i clienti che la usano in modo smoderato, ovvero un accumulo di debito spesso complicatissimo da estinguere. Molte persone, definibili “shopaholic”, ovvero affette dalla mania di fare shopping, usano le carte per placare la sete di acquistare e spesso quando ricevono l’estratto conto della carta di credito restano esterrefatti per il saldo elevato, ogni volta che iniziano a estinguere il debito accumulato quest’ultimo aumenta di nuovo a forza di acquisti.
L’introduzione delle carte di credito è stata un segno premonitore. Le carte di credito erano state lanciate sul mercato con uno slogan rivelatore e straordinariamente seducente: “Perché aspettare per avere quello che vuoi?”. Desideri una cosa ma non hai guadagnato abbastanza per pagarla? Beh, tranquilli ci pensano le banche. Con la carta di credito si può invertire l’ordine: prendi subito, paghi dopo. La carta di credito rende liberi di appagare i desideri a propria discrezione: avere le cose nel momento in cui le vuoi, non quando te le sei guadagnate e te le puoi permettere. Questa era la promessa, ma sotto c’era anche una nota in caratteri minuscoli, difficile da decifrare anche se facile da intuire in un momento di riflessione: quel perenne “dopo” ad un certo punto si trasformerà in “subito” e bisognerà ripagare il debito. Non pensare al “dopo”, significò , come sempre, guai in vista. Si può smettere di pensare al futuro solo a proprio rischio e pericolo. Sicuramente il conto sarà salato. Per quanto nociva e dolorosa, questa non è l’unica nota in caratteri minuscoli sotto la promessa del “prendi subito, paga dopo”.
Per evitare di limitare ad un solo prestatore il profitto derivante dalle carte di credito e dai prestiti facili, il debito contratto doveva essere (e così è stato) trasformato in un bene che procuri profitto permanente. Non riesci a ripagare il tuo debito? Non preoccuparti: a differenza degli avidi prestatori di denaro vecchio stile, ansiosi di veder ripagate le somme prestate entro termini ben precisi e non differibili, noi prestatori di denaro moderni e disponibili non ti chiediamo indietro i nostri soldi, bensì ci offriamo di prestartene altri per pagare il vecchio debito e avere un po’ di disponibilità (cioè di debito) in più per toglierti nuovi sfizi. Siamo le banche che dicono “sì”, le banche disponibili, le banche col sorriso, come diceva una delle pubblicità più geniali.
Quello che nessuno spot diceva apertamente, lasciando la verità ai cupi presagi del debitore, era che le banche prestatrici in realtà non volevano che i debitori pagassero i debiti. Se lo avessero fatto entro i termini non sarebbero stati più in debito, ma sono proprio i loro debiti che i moderni, disponibili e geniali prestatori di denaro utilizzano per creare ricchezza, i clienti che restituiscono puntualmente il denaro preso in prestito sono l’incubo dei prestatori. Vivere a credito dà dipendenza come poche altre droghe, e decenni di abbondante disponibilità di una droga non possono che portare a uno shock e a un trauma quando la disponibilità cessa. Oggi ci viene proposta una via d’uscita apparentemente semplice dallo shock che affligge sia i tossicodipendenti che gli spacciatori: riprendere (con auspicabile regolarità) la fornitura di droga. Le carte di credito sono una comodità, ma un uso sregolato può creare dei tunnel da cui è complicatissimo uscire.
MASSIMILIANO CUOMO