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Juniores, la versione dei tifosi agerolesi sui fatti di Positano

Nel primo pomeriggio di oggi è stato pubblicato un articolo su Positanonews che racconta di quanto accaduto ieri nella partita tra San Vito Positano e ASD Agerola Juniores, disputatasi nel comune costiero. Si parla di un

Nel primo pomeriggio di oggi è stato pubblicato un articolo su Positanonews che racconta di quanto accaduto ieri nella partita tra San Vito Positano e ASD Agerola Juniores, disputatasi nel comune costiero.

Si parla di un calciatore del Positano aggredito e “finito in ospedale” dopo un calcio rifilatogli da un giocatore dell’Agerola.

Alcuni sostenitori agerolesi che hanno seguito la squadra in trasferta ci hanno scritto per parlarci più nel dettaglio dell’aria che si respirava al “De Sica” di Montepertuso.

Innanzitutto sia i calciatori che i tifosi agerolesi sono stati presi di mira con sfottò tra il goliardico e l’offensivo, che ricordano la posizione sopraelevata di Agerola, nel cuore dei Monti Lattari, e la dedizione dei suoi abitanti per i prodotti caseari. Chi era sugli spalti e tifava Agerola afferma che il giovanissimo arbitro, poco più che maggiorenne, avesse “paura” degli insulti che i giocatori in campo gli rifilavano. C’è chi afferma che alcuni tifosi di Positano gli avrebbero detto: “Sappiamo dove hai parcheggiato”.

Pare, stando al racconto degli agerolesi presenti, che il direttore di gara inizialmente non volesse fischiare il secondo rigore ma che la pressione psicologica di giocatori e tifosi positanesi l’abbia convinto a concederlo. Chi era lì parla anche dell’improvvisa invasione di campo di un tifoso di casa che brandiva “un oggetto non identificato” e cercava il contatto fisico con i giovanissimi giocatori agerolesi.

Dopo la partita, nonostante la vittoria, pare che la tifoseria di casa abbia continuato a insultare e minacciare gli agerolesi (giocatori e tifosi) presenti, al punto che alcuni supporters siano stati costretti a chiudersi negli spogliatoi, in attesa che gli animi si calmassero.

Da parte nostra ci limitiamo a riportare quanto affermato da alcuni agerolesi presenti a Positano, fidandoci che ci abbiano raccontato la verità. Quel che è certo è che episodi del genere sono già successi in passato e continueranno a succedere. Il calcio rimane un potente oppio per i popoli, ultimamente anche più potente della religione. Siamo sconsolati nel dover raccontare che perfino in una partita tra ragazzini gli italiani medi sfogano le loro frustrazioni, arrivando a rovinare quello che dovrebbe essere un momento di gioia e divertimento.

 

EDOARDO CIOTOLA

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