Il paese del Fiordilatte e del Provolone del Monaco: tra eccellenze e mediocrità
L'industria casearia ha un impatto importantissimo sull'economia cittadina. Ma anche la produzione di fiordilatte ha delle conseguenze negative.

Alcuni lettori segnalano a “La Voce di Agerola” con queste foto lo sversamento su una strada di Agerola di materiali di risulta della lavorazione casearia, ponendoci di fronte ad una problematica abbastanza delicata, ovvero lo smaltimento di tutti quei rifiuti della lavorazione dei nostri pregiati prodotti del latte.
Posto che l’industria casearia di Agerola è da tutti riconosciuta come eccellenza campana in particolare per la produzione del tipico fior di latte e del Provolone del monaco DOP e anche per l’indotto che produce e per gli addetti impiegati nel settore, ci chiediamo quanto queste aziende siano messe in condizioni di poter evitare impatti dannosi sul territorio come conseguenza dei loro processi produttivi.
L’Arpac qualche anno fa insieme al S.I.R.C.A. e all’assessorato all’agricoltura ha condotto un’analisi e redatto un documento di sintesi che affronta il problema dell’impatto ambientale di tali produzioni, rilevando che i rischi sono legati sia all’inquinamento delle falde acquifere sotterranee che delle acque in superficie. Pesa anche l’inquinamento dei fumi nell’aria e quello acustico, quando non vengono rispettate le norme che disciplinano a livello europeo le procedure e le modalità per il corretto smaltimento dei rifiuti e i limiti da rispettare per evitare danni ambientali.
Il principio che il legislatore sostiene è quello che chi inquina paga e dispone che gli enti locali vigilino e sanzionino i casi di mancato rispetto delle norme a tutela della salute dei cittadini e della sostenibilità ambientale. E la politica che responsabilità ha in questa complessa dinamica tra norme e violazione, tra la necessità di vigilare e l’obbligo di sanzionare, può esaurire solo nel controllo e nella sanzione il suo ruolo?
La ricerca di cui vi parlavamo sopra è del 2009: tanti anni sono passati ma non si ricorda da parte della politica una sola proposta, un solo progetto, un solo impegno per far si che queste aziende siano messe in grado di rispettare le norme e di agire di concerto con la pubblica amministrazione per ridurre impatti dannosi per l’ambiente e per i cittadini.
Tra l’altro a noi tutti è ben nota la questione tra i comuni di Agerola e Furore sul cattivo funzionamento del nostro depuratore e sui danni che il comune a noi vicino imputa ad esso. Eppure l’Europa è da anni che mette risorse economiche su assi che riguardano le riqualificazioni e l’adeguamento di strutture dedicate alla raccolta e al corretto smaltimento dei rifiuti industriali. Sarebbe importante che la politica oltre a vigilare, oltre a sanzionare, rivolgesse a queste situazioni più di uno sguardo fugace o legato a fenomeni momentanei di rilievo con progetti sistematici di intervento, con programmazioni annuali legate all’innovazione tecnologica e ai fondi europei esistenti. Noi siamo convinti che il dovere e la funzione della politica ha orizzonti ben più vasti dell’esercizio del controllo o del mero potere sanzionatorio, la politica deve e non può sottrarsi all’esercizio di quella intellighenzia propositiva capace di cercare soluzioni ai problemi dei cittadini.