La Festa della Donna, un’occasione per riflettere sulla sua condizione
Qualche considerazione sulle discriminazioni che ancora vengono perpretate nei confronti della Donna, nel giorno in cui convenzionalmente viene festeggiata.

La Festa della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922: purtroppo questa festa ancora oggi ha il sapore amaro della sofferenza che genera la violenza sulle donne e la necessità che sentiamo ancora inevasa nelle nostre comunità di mettere al centro il valore dell’identità di ogni persona, la relazione tra uomini e donne, il rispetto di ogni differenza e il rispetto dell’alterità dei bambini e delle bambine da parte degli adulti.
Allora è ancora tempo di auguri:
AUGURI a te che sei la sostanza della nostra vita , a te che vivi ai margini della società , a te che ogni mattina hai nel primo pensiero l’amore e la cura per la tua famiglia, a te che sai essere amica senza interesse se non quello del sentimento puro, a te che non alzi mai la voce ma guardi direttamente negli occhi di chi ti chiede aiuto, a te che dedichi la vita ai malati come se fossero tutti figli tuoi, a te che hai cura dell’educazione dei nostri figli e ci metti il cuore , a te che combatti per un amore diverso che ti renda libera, a te che sai di poter volare ma non ti va di lasciare chi ami, a te che lavori e studi di più ma ricevi di meno, a te che fai della politica uno strumento di pace e di tutela dei diritti, a te che piccola che negli occhi hai i colori della meravigliosa innocenza di chi guarda la vita con gioia e speranza . AUGURI DONNE.
Le stime riguardanti i costi personali e sociali della violenza sulle donne sono allarmanti. I costi diretti e indiretti della violenza sulle donne e la violenza domestica coinvolgono la vittima, il suo nucleo familiare, la sua comunità e il suo ambiente economico impedendone il normale funzionamento. Sono questi i tristi risultati di “Study on estimating the costs of gender-based violence in the EU”, un report a cura dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere.
“La creazione di un adeguato impianto legislativo a livello di UE necessita di dati qualitativi e quantitativi in grado di quantificare i costi della violenza sulle donne. I risultati dimostrano la necessità di agire urgentemente per aiutare donne e uomini a costruire una società libera da qualsiasi violenza sulle donne” ha affermato Virginija Langbakk, direttrice dell’EIGE.
Negli ultimi anni, le Istituzioni Europee hanno intensificato i loro sforzi per combattere la violenza sulle donne (violenza di genere). L’efficacia delle politiche può essere dimostrata solo attraverso il raffronto di dati concreti e comparabili. Per poter combattere più efficacemente la violenza sulle donne, le metodologie impiegate devono inoltre poterne quantificare i costi reali.
I costi della violenza sulle donne che le istituzioni, le donne e la società nel suo complesso si trovano a sostenere sono enormi. I costi diretti che la vittima affronta sono legati alle cure mediche, alla consulenza legale e ai programmi di sostegno alla vittima. “Ci troviamo ad affrontare degli effetti assolutamente dannosi per la società e l’economia”, afferma la direttrice Virginija Langbakk, “Le vittime soffrono spesso di danni fisici e psicologici che non solo debilitano la loro vita, ma creano difficoltà alla loro attiva partecipazione alla vita economica”.
MARIA MICHELA ACAMPORA