Restaurant bond, un’idea per far ripartire il settore
I restaurant bond possono essere uno strumento preziosissimo per i ristoratori in questa fase critica: ecco come funzionano.

Restaurant bond, dei veri e propri titoli di credito emessi dai ristoranti, da riscuotere alla riapertura delle attività. Ristoranti e pizzerie sono tra gli esercizi commerciali maggiormente colpiti dalla crisi economica a seguito dell’ emergenza Covid-19. Per sopperire alle mostruose perdite economiche subite, alcuni ristoratori hanno deciso di emettere dei propri titoli di credito da spendere quando tutto sarà tornato alla normalità. Un modo geniale per sostenere economicamente fin da ora chi ha dovuto abbassare la serranda. Cene, pizze e bevute ipotecate adesso a prezzi vantaggiosi, da consumare al termine dell’emergenza. La paternità del termine “Restaurant bonds” la si deve allo chef stellato Andrea Berton dell’ omonimo ristornate di Milano, che ha proposto di acquistare adesso una cena per due al prezzo di uno. Berton, ad esempio, ha scelto il 20 dicembre come data di scadenza dei “suoi” bond.
C’è anche da considerare che, una volta che il governo darà l’ok ai ristoranti per riaprire, il numero di coperti verrà quasi certamente dimezzato per garantire il distanziamento sociale. In tal senso, molti credono che metà maggio (specialmente per le regioni meridionali) sia il periodo adatto per permettere anche ai ristoranti di riaprire a regime ridotto. Quella dei restaurant bond è un’ottima iniziativa che può dare una mano ai tanti imprenditori messi in ginocchio dalla crisi nel campo della ristorazione, soprattutto in regioni come la Campania dove la ristorazione è uno dei motori pulsanti della propria economia e va salvaguardata e tutelata con ogni mezzo possibile. Nella nostra regione, a differenza del resto d’Italia, anche le consegne a domicilio sono state vietate dall’inizio del lockdown, per cui i nostri ristoratori non hanno potuto neanche assicurarsi i guadagni provenienti dal delivery.
MASSIMILIANO CUOMO