Padre Arul va via, una sconfitta per la comunità “religiosa”
Adesso è ufficiale: Padre Arul non è più il parroco di Pianillo. Alla fine dei giochi l'impressione è che non esistono vincitori ma solo vinti.

Dopo settimane di voci non confermate, adesso è ufficiale: Arulappan Jayaraj, conosciuto da tutti come Padre Arul, non è più il parroco di Pianillo. In un video pubblicato su YouTube da Giovanni Russo, il religioso ha rassegnato pubblicamente le sue dimissioni dopo sei anni di servizio presso la Chiesa di San Pietro Apostolo in Pianillo. Nella descrizione si legge testualmente che è stato “costretto a darle per problemi sociali e di incomprensioni con gli agerolesi”.
Il saluto di Padre Arul
“E’ stato fatto oggetto ingiustamente di calunnie, infamie e menzogne nei rapporti interpersonali, sui social e sulla stampa che assolutamente devono essere, per amore della verità, corrette”, ha dichiarato Giuseppe Mannini.
Al suo si sono aggiunti gli interventi del sindaco Luca Mascolo, del referente dell’amministrazione economica della parrocchia Antonio Naclerio e delle maestre dell’asilo, presenti presso la chiesa di Pianillo per il saluto finale.
L’autore del servizio ha chiesto al religioso di rivolgere qualche parola alle persone che lo avrebbero calunniato. Padre Arul, da buon cristiano, ha risposto: “Devo benedirli, devo ringraziarli perché attraverso i loro gesti si è rafforzata la mia appartenenza al Signore e alla fede. Devo ringraziarli e che il Signore li benedica”
Il futuro
Nella giornata di ieri Don Giuseppe Milo ha annunciato che sarà lui a prendere il posto lasciato vuoto da padre Arul. Il vescovo della nostra arcidiocesi, per tamponare, lo ha infatti nominato parroco amministratore fino a settembre. Proprio a fine estate con ogni probabilità ci sarà la nomina effettiva alla presenza dell’arcivescovo di Don Giuseppe, che comunque nel frattempo non lascerà Campora.
Nessun vincitore
Da persona non religiosa (ma non atea) che negli ultimi dieci anni è entrata in chiesa un numero di volte che si conta sulle dita di una mano, il mio pensiero è che alla fine dei giochi non abbia vinto nessuno. Anzi, una parte della comunità “religiosa” agerolese (non solo le persone con un ruolo sacerdotale) abbia dimostrato di essere interessata solo al potere. Se Gesù Cristo è l’esempio per i credenti, i comportamenti recenti sono lontani dall’emulazione delle sue gesta narrate nei Vangeli.
Le opinioni espresse in questo articolo non riflettono necessariamente quelle dell’intera redazione. La Voce di Agerola è un blog di informazione a cui collaborano persone con idee e background diversi.
EDOARDO CIOTOLA