Colonia Montana, un flop per Agerola e per gli agerolesi
Il campus universitario aperto all'interno dell'ex Colonia Montana non ha avuto un inizio del tutto felice. Ci interroghiamo, quindi, sul suo futuro.

Novembre 2019: in Colonia Montana arrivano giornalisti e telecamere, politici, ospiti illustri, cittadini agerolesi (e non solo): ha luogo l’inaugurazione perfetta, anche perché il cibo gratis mette d’accordo proprio tutti. Qualche giorno dopo cominciano i corsi in presenza di Alta Cucina e Pasticceria.
Febbraio 2020: pochi giorni prima che l’Italia venisse chiusa a causa della pandemia, gli studenti dei corsi di Alta Cucina e Pasticceria (una ventina in totale, come testimoniano le foto) ricevono il loro meritato attestato.
A marzo, come tutti sanno, le scuole e le università da nord a sud chiudono per effetto del DPCM. Tra maggio e giugno, in maniera graduale, gli italiani riottengono la libertà di spostarsi e la vita torna quasi alla normalità.
A metà luglio al Gambrinus viene presentato il cartellone del Festival Sui Sentieri degli Dei, che nonostante tutto offre una quarantina di date, tra concerti e presentazioni di libri, dall’ultima decade di luglio fino al 31 agosto. La stragrande maggioranza degli eventi si tiene proprio nell’ex Colonia fascista e, grazie al flusso umano che quasi ogni sera si muove verso la struttura, lo staff del Campus Principe di Napoli si tiene impegnato. In questo articolo non affronteremo la questione degli alloggi con annessi presunti corsi di cucina, alla quale ci dedicheremo nelle prossime settimane.
Passato il festival, passato agosto e passati i primissimi giorni di settembre al Campus Principe di Napoli ci si chiede: e adesso? Cosa si fa? La risposta più naturale, in tempi di COVID, è “attendiamo un miglioramento della situazione”.
Intanto, però, come ha appreso la Voce di Agerola da fonti attendibili, tutto lo staff che ha lavorato ad agosto è stato messo in cassa integrazione.
È bene sottolineare anche come, da novembre a oggi, la “brigata” sia cambiata per più della metà dei suoi componenti. La Voce di Agerola si interroga sul perché quei posti di lavoro a pochi passi da casa ottenuti dopo i “colloqui” siano stati abbandonati dopo pochi giorni o dopo poche settimane.
Il 9 novembre, almeno stando a quanto si legge sul sito, dovrebbero ricominciare i corsi in presenza. Usiamo il condizionale perché in tempi di COVID-19 le certezze sono inesistenti, perfino quelle relative al futuro prossimo.
Intanto, se non dovessero ricominciare i corsi in presenza a novembre, ci chiediamo: la Pegaso Mercatorum, che di certo tra novembre e febbraio non ha registrato numeri entusiasmanti nella mega struttura di San Lazzaro, continuerà ad investire da noi? E se, pur dando l’ok all’inizio delle lezioni, gli iscritti dovessero essere pochi come nell’anno accademico passato?
In tempi come questi, ripetiamo, le certezze non ci sono. Nella risposta al nostro articolo ci era stato detto che “siamo incapaci di sognare”, che “Agerola acquistava una dimensione internazionale grazie ad Heinz Beck”. Ma se l’inizio delle nuove avventure racconta molto circa il loro prosieguo, il sogno dell’amministrazione Mascolo di creare “un campus immerso nella gastronomia” funzionante rischia di rimanere tale.