La Campania, regione a statuto speciale
La Campania è l'unica regione che ha imposto un coprifuoco ai bar: così facendo si penalizzano alcune attività che lavorano nelle prime ore del mattino.

Nella giornata di ieri è stata pubblicata la nuova ordinanza firmata dal Presidente della Regione Campania: con effetto immediato i bar dovranno chiudere a mezzanotte e i ristoranti non potranno accogliere nuovi clienti a partire dalle 23.
La Campania è da diversi giorni al primo posto in Italia per numero di nuovi contagi, pur avendo la metà degli abitanti della Lombardia e qualche centinaio in meno rispetto al Lazio.
Nella giornata di ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che: “Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco”. Il nuovo DPCM è atteso per la giornata di oggi o al massimo di domani.
Eppure Vincenzo De Luca, che anche nei mesi precedenti aveva adottato misure più restrittive senza curarsi troppo delle conseguenze economiche, poche ore prima delle dichiarazioni del Premier ha imposto la chiusura anticipata per bar e ristoranti.
A nostro avviso si tratta di una decisione sulla carta giusta per quanto riguarda i ristoranti – anche perché sono in pochi a far accomodare clienti dopo le 23, specialmente nei mesi autunnali – ma che non tiene conto delle esigenze di alcuni bar.
Agerola, com’è noto, è il paese del fiordilatte. Centinaia di persone portano a casa uno stipendio grazie all’industria casearia. Numerosi bar – non solo ad Agerola – lavorano nelle primissime ore del mattino per garantire una tazza di caffè o un cornetto ai “lavoratori della notte”, non solo quelli dell’industria casearia.
La nuova decisione della Regione Campania penalizza fortemente chi ha il picco massimo di clienti tra le 2 di notte e le 6.
Nelle dirette senza contraddittorio ci è stato detto che “sono stati fatti sforzi immani” nei mesi scorsi per far sì che la sanità campana riuscisse a curare meglio i malati COVID in autunno. Come avevamo già anticipato citando Fanpage, due ospedali COVID su tre non entreranno mai in funzione; molti ventilatori polmonari acquistati con soldi dei contribuenti non funzionano o hanno istruzioni in tedesco/cinese. Quindi cosa si fa? Come a marzo, si chiude tutto (o quasi).
Il problema è che le conseguenze economiche negative di un evento straordinario come il lockdown possono essere assorbite con fatica e grazie ai numerosi turisti che si muovono d’estate e spendono come in nessun altro mese.
L’autunno è appena iniziato e l’incertezza economica porterà tutti a spendere di meno. Per alcune attività commerciali come i bar il “coprifuoco” della Regione Campania può essere il colpo di grazia.
Intanto nella giornata di oggi la Procura di Napoli ha convocato l’onorevole Taglialatela per sentirlo in merito agli esposti presentati sugli appalti COVID truccati dagli uomini del presidente De Luca. L’indagine riuscirà a far emergere il fiume di denaro sperperato?