COVID ad Agerola: la settimana più dura
È arrivato il COVID ad Agerola: 17 nuovi casi. Ma anche qualche interrogativo: il primo cittadino, risultato positivo, ha rispettato tutte le regole?

È arrivato il COVID ad Agerola. Nella giornata di ieri sono stati accertati altri 17 nuovi casi positivi, l’incremento più alto di sempre. In totale 35 residenti agerolesi sono attualmente positivi al SarS-CoV-2.
È di questi giorni la notizia riportata dal Vescovado, secondo cui i Sindaci di Ravello Salvatore Di Martino e di Amalfi Daniele Milano hanno dovuto sottoporsi a tampone nasofaringeo (risultando per fortuna negativi) in quanto venuti in contatto con il Sindaco di Agerola Luca Mascolo, invece già positivo al Covid 19, come lo stesso ha immediatamente comunicato in un post – ed a cui rivolgiamo i nostri auguri di pronta guarigione.
Tuttavia a inizio settimana tutti i dipendenti e gli amministratori del Comune di Agerola si sono dovuti sottoporre a controlli, proprio per accertare eventuali positività all’interno della casa comunale.
L’edificio di via Narsete è chiuso al pubblico, con un enorme disagio per la cittadinanza. Si riceve solo per appuntamento e per questioni urgenti, apprendiamo dalla pagina Facebook del Comune.
Nei mesi scorsi il Sindaco è più volte apparso in vari video ed interviste web, nelle quali non si è risparmiato nel lanciare accorati appelli alla cautela ed all’uso delle necessarie precauzioni per evitare contagi.
La domanda che tuttavia circola in queste ore sui social, è se il Sindaco, dopo essere venuto a conoscenza della sua positività (ed ancor prima di quella di persone a lui molto vicine), abbia anch’egli immediatamente adottato quelle doverose cautele, necessarie per evitare il diffondersi del virus.
Stando a quanto scrive il Vescovado pare che il suo comportamento non sia stato del tutto attento e rispettoso.
La preoccupazione si sta manifestando soprattutto sui social, e trova giustificazione soprattutto nella chiusura dei pronto soccorso dei vicini Ospedali di Castellammare, Vico Equense e Sorrento, che non sembrano accettare più pazienti ed urgenze diverse dal Covid 19 .
In tutto ciò i comunicati ufficiali dell’ente comunale sembrano fotografare una situazione molto sottostimata rispetto ai dati reali. Stando a quanto appreso da La Voce di Agerola, infatti, non tutti i tamponi effettuati presso laboratori privati finiscono poi nel conteggio ufficiale del Comune. Questo perché l’ASL di Napoli 3 non riesce a processare l’enorme mole di test inviati dai numerosi laboratori privati della zona. Il Comune di Agerola comunica esclusivamente i numeri dell’ASL e non quelli dei laboratori privati.
Intanto la Campania è in attesa di un’ulteriore ordinanza presidenziale, che speriamo contribuisca a fare chiarezza sulla già grave situazione, e non sia l’ennesimo braccio di ferro politico tra Stato e Regione.