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Agerola: scarcerati 4 arrestati su 6 nell’operazione della Dda “Natale pulito”

Migliora la posizione davanti alla legge per 4 dei 6 arrestati nell'ambito dell'operazione della Dda "Natale Pulito", per cui sono cadute alcune accuse.

Migliora la posizione davanti alla legge per 4 dei 6 arrestati nell'ambito dell'operazione della Dda "Natale Pulito", per cui sono cadute alcune accuse.

Nella notte del 2 novembre erano stati eseguiti in maniera spettacolare, con l’ausilio di elicotteri ed il dispiegamento di un ingente numero di carabinieri del nucleo operativo di Castellammare di Stabia, diverse ordinanze di custodia cautelare a carico di pregiudicati di Agerola. Il tutto nell’ambito della cosiddetta operazione “Natale Pulito”.

 

Il Tribunale del Riesame di Napoli aveva nei giorni scorsi già annullato per tutti la misura cautelare per il più grave reato di associazione mafiosa.

 

Lo stesso Tribunale appena ieri ha anche annullato l’arresto per i reati di estorsione contestati a Gentile Nicola, Gentile Giovanni, Naclerio Pasquale e Sorrentino Luigi, che sono stati immediatamente rimessi in libertà.

 

Si indebolisce quindi l’ipotesi accusatoria delle estorsioni a tappeto in danno della stragrande parte di imprenditori e commercianti di Agerola nella vendita di gadget pubblicitari e generi alimentari.

 

L’ordinanza cautelare chiesta dalla direzione distrettuale antimafia aveva delineato un quadro a tinte fosche di contiguità tra ambienti malavitosi ed insospettabili operatori economici in un contesto di diffusa omertà e reticenza nel quale non è mai stata sporta alcuna denuncia da parte delle presunte vittime delle estorsioni. Proprio tali rapporti restano ancora al vaglio degli inquirenti e saranno oggetto di approfondimento nel corso del maxi processo che vedrà sfilare in aula decine di imprenditori e commercianti agerolesi.

 

Le indagini hanno avuto inizio a seguito dell’omicidio avvenuto a Pimonte in località Gesinella il 3 maggio 2018 di Filippo Sabatino, che accompagnava a casa il pregiudicato Di Martino Francesco. Da tale omicidio, secondo la Dda, sarebbero mutati gli equilibri criminali nella zona dei Monti Lattari, essendo stato mandato un segnale a “zio Ciccio”  (alias Di Martino Francesco) per indicargli di “non dare più fastidio” ad Agerola.

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