Un drive-through poco organizzato
Anche oggi, come ogni giovedì da alcune settimane a questa parte, ad Agerola centinaia di persone si sono sottoposte al tampone grazie al drive-through.

Anche oggi, come ogni giovedì da alcune settimane a questa parte, ad Agerola centinaia di persone si sono sottoposte al tampone antigenico per accertare l’eventuale positività al COVID-19, grazie al drive-through installato sull’ex Guardia Medica.
Il mese di marzo è stato senza dubbio il peggiore per quanto riguarda i numeri del contagio nel nostro paese. Con ogni probabilità entro il 31 saranno superate le cifre di novembre: il 2 dicembre, infatti, si arrivò a un massimo di 122 persone contagiate nello stesso momento.
Oggi giovedì 25 marzo i tamponi prenotati erano più di 200. Alcune decine di persone provenivano anche dai comuni limitrofi. Eppure l’ASL Napoli 3 ha peccato di scarsa organizzazione.
Tamponare oltre 200 persone mettendo a disposizione due soli medici senza alcun infermiere sembra onestamente troppo poco. Una persona, tablet alla mano, certifica (senza chiedere i documenti) la presenza dei prenotati e poi consegna loro il bastoncino e una provetta con il solvente. Un’altra si occupa della delicata operazione di infilare il tampone nelle narici dei richiedenti.
Per i soggetti che vengono da fuori paese trovare il drive-through non dev’essere stata un’esperienza facile, non essendoci alcuna indicazione all’inizio della salita di Santa Maria.
L’appuntamento è stato dato ad orari scaglionati ma vista la lentezza delle operazioni a causa dell’esiguità del personale, si sono accavallate le prenotazioni con evidenti disagi per le lunghe attese in auto.
Si può imparare dagli errori e fare di meglio, con la speranza che nelle prossime settimane i soggetti costretti ad effettuare il tampone diminuiscano vertiginosamente.
I problemi di viabilità dovuti alle lunghe file delle auto in attesa sono stati ben gestiti dai volontari della Misericordia che, unitamente ai Vv.Uu., che hanno presidiato gli accessi al sito e dato un minimo di organizzazione al servizio. Se la fase emergenziale dovesse durare, occorre certamente rafforzare il personale medico e paramedico destinato ai tamponi. Il centro vaccinale che si sta insediando nella frazione Campora darà la possibilità di migliorare queste problematiche.