Agerola nella morsa del virus: gli esiti dei tamponi effettuati giovedì 1° aprile non infondono ottimismo.

Se 38 guariti rappresentano una buona notizia, il fatto che altri 38 concittadini abbiano contratto il virus invita a una riflessione.

Il COVID ad Agerola è ancora presente

Le misure restrittive imposte dall’attuale amministrazione, lo dicono i numeri, non sono risultate efficaci. La situazione al 4 aprile (121 positivi) è peggiore rispetto a quella al 24 marzo (108 positivi). La decisione di chiudere gli esercizi commerciali alle 14 e vietare l’asporto pomeridiano e serale è stata presa il 17 marzo. Il bollettino, quel giorno, segnava 76 positivi.

Nonostante i servizi al TG3, nonostante le spese a domicilio e “il tracciamento che non si ferma neanche di domenica”, c’è qualcosa che non va e il contagio ad Agerola non riesce a venire bloccato.

E purtroppo il fatto che altre 38 persone abbiano contratto il COVID in questa settimana non fa sperare per il drive-throught dell’8 aprile. Noi ci auguriamo il contrario ma quando si parla di salute l’ottimismo può essere fine a se stesso e bisogna anche essere realisti.

Dall’esperienza del mese di marzo è apparso chiaro che il contagio non è causato dal ristorante che vende cibo da asporto o dal negozio di alimentari che rimane aperto anche dopo le 14. Va ancora prestata massima attenzione e vanno evitati spostamenti inutili ma limitare alcune attività commerciali non ha avuto alcun effetto positivo in generale.

Infine, a leggere i commenti sui social, molte madri appaiono preoccupate per l’imminente ritorno a scuola in presenza (elementari e prima media), previsto per martedì 6 aprile. Ad ottobre 2020, quando la situazione nel nostro paese era decisamente migliore, fu organizzato uno screening di massa, mentre per aprile 2021 – almeno per ora – non è stato fatto nulla di simile.