Home / Altro  / Dialogo con Gabriella Brancati, prima consigliera donna nella storia di Agerola

Dialogo con Gabriella Brancati, prima consigliera donna nella storia di Agerola

Abbiamo intervistato con Gabriella Brancati, entrata a modo suo nella storia del nostro paese, come prima donna eletta consigliera comunale.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Gabriella Brancati, entrata a modo suo nella storia del nostro paese, come prima donna eletta consigliera comunale.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Gabriella Brancati, nata e cresciuta ad Agerola. Insegnante in pensione da alcuni anni, è entrata a modo suo nella storia del nostro paese, in quanto prima donna candidata e soprattutto eletta consigliera comunale. Correva l’anno 1976.

 

Com’è iniziata la sua passione per la politica?

Il mio impegno politico è iniziato negli anni dell’università, per poi diventare più attivo e militante nel 1974, anno del referendum abrogativo sul divorzio. Io mi schierai per il . Ero pienamente convinta che bisognasse “salvaguardare l’integrità della famiglia” perché così dicevano i sostenitori del sì, anche se capivo che era necessario cambiare molte cose nel diritto di famiglia. I “NO” dilagarono e fu per me la prima sconfitta. Nonostante ciò continuai ad impegnarmi e ad appassionarmi alla politica.

 

 

Ci racconti qualcosa in più sulle elezioni del 1976.

Nel 1976 ci furono le elezioni ad Agerola e mi candidai con il gruppo democristiano. Furono momenti esaltanti, partecipai nella consapevolezza di dare una mano allo schieramento che sentivo più vicino per formazione culturale, tradizione familiare e visione della vita. Ero convinta, con altri miei colleghi coetanei, tra cui il compianto Tommaso Mannini, che fosse giusto proseguire con il nostro entusiasmo giovanile e la nostra visione più aperta e moderna il lavoro svolto dai nostri genitori, che nel dopoguerra che si erano rimboccati le maniche per ricostruire una società migliore. Alle elezioni la nostra lista fu sconfitta. All’epoca venivano eletti 20 consiglieri. Finì 10-10. Con mia enorme meraviglia io fui eletta e divenni la prima consigliera donna nella storia di Agerola. Fu un’esperienza significativa ma non esaltante. Uno dei nostri passò con la giunta di centro-sinistra capeggiata dall’avvocato Criscuolo, permettendole di avere la maggioranza. Ben presto entrammo in dinamiche non sempre costruttive. La guida del nostro capogruppo Camillo Villani, nome ormai storico nella vita politica agerolese, aiutò me e i miei giovani colleghi a farci le ossa e a superare la delusione dei giochi politici. Dopo passaggi abbastanza discutibili, la giunta cadde e si andò a nuove elezioni alle quali non partecipai, perché decisi di sposarmi e mettere su famiglia. Ricordo comunque quel periodo con piacere e nostalgia, perché inevitabilmente si rimpiange la gioventù e la passione con cui si guarda alla vita. Ancora oggi guardo con interesse alla vita politica del mio paesino e soprattutto del mio Paese. In generale guardo con ammirazione a quelle persone che superando visioni miopi e di parte cercano realmente il bene della comunità.

 

Secondo lei Agerola nel 2021 è pronta per un sindaco donna?

Penso di sì. Gli agerolesi 45 anni fa ebbero l’apertura mentale di aprire a una ragazza ed eleggerla con un buon numero di voti, tra l’altro sparsi omogeneamente in tutte le frazioni. Sarei molto orgogliosa se venisse eletta una donna come sindaco di Agerola. Come ci ho creduto io 45 anni fa oggi, con il passare del tempo, può crederci anche un’altra donna.

 

INTERVISTA IDEATA E REALIZZATA DA EDOARDO CIOTOLA

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UN COMMENTO