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1 MAGGIO: festa del lavoro o della sicurezza?

Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo. (Adriano Olivetti)

Rosario, operaio, 58 anni, vittima di un tornio. 
Fabio, 39 anni, morto per una caduta nel vano ascensore.
Ambra, postina, morta a 29 anni per un incidente con lo scooter.Sono solo alcune delle persone morte negli ultimi tre giorni per incidenti sul lavoro.
Nel 2021, 126 donne e 1.095 uomini hanno perso la vita mentre stavano lavorando – più di tre persone ogni giorno (sessant’anni fa erano undici). A cui si aggiungono altri 189 incidenti mortali nei primi tre mesi del 2022. I settori più colpiti si confermano quelli dell’edilizia, della logistica e dell’agricoltura. Su un totale di 1.221 casi, 248 persone hanno perso la vita negli spostamenti. Rispetto all’anno scorso, l’aumento più evidente è avvenuto nel nord est (+14%), seguito dal sud (+12%) e dal centro (+6%), mentre nel nord ovest e nelle isole le morti sul lavoro sono diminuite rispettivamente del 26 e 17%. 
Nelle statistiche, elaborate dall’Inail, rientrano anche i decessi provocati dalla COVID-19, che negli ultimi anni ha condizionato la raccolta e il confronto dei dati. Questo riguarda innanzitutto i lavoratori del settore sanitario, esposti a un elevato rischio di contagio, ma anche i lavoratori a contatto con il pubblico, come gli addetti ai front office o i cassieri. Dall’inizio della pandemia al 31 dicembre scorso, i decessi sul lavoro da COVID-19 sono stati 811, pari a un quarto del totale. 
Questi i numeri con i quali ci accingiamo a festeggiare il 1 Maggio : più che una festa sembra un viatico di dolore e sofferenza .
Il lavoro è un diritto di tutti eppure ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro sembra essere una chimera .
Il rispetto delle regole, il controllo dei macchinari e delle condizioni di lavoro non sono attuati in modo universale e in maniera scrupolosa: ed allora il 1 Maggio sia un grido alto di denuncia e di rivendicazione di quei diritti inalienabili per i quali i nostri padri hanno combattuto.

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