Scopri l’antica spiritualità e il patrimonio culturale custoditi nella Chiesa di Tutti i Santi ad Agerola, un simbolo di devozione e tradizione nella vita della comunità agerolese.
Agerola, Chiesa di Tutti i Santi: storia
Avvolta da un velo di mistero, la chiesa di Tutti i Santi a Bomerano di Agerola vanta una storia frammentaria e ricca di incognite. La sua nascita potrebbe risalire alla seconda metà del XV secolo, quando forse esisteva già una piccola cappella o chiesetta dedicata alla Vergine Maria.
Un frammento di affresco, rinvenuto nel corso del tempo, sembrerebbe confermare questa ipotesi, ma dopo la sua presunta fondazione nel Quattrocento, un silenzio di circa duecento anni avvolge la chiesa. Le informazioni scarseggiano fino al XIX secolo, quando si ha notizia della costruzione del tetto in legno e di altri lavori ad esso correlati.
Di recente, un accurato progetto di restauro ha riportato allo splendore l’intera struttura della chiesa, restituendo al borgo di Bomerano un prezioso gioiello architettonico e un luogo di fede ricco di storia.
Nonostante le numerose domande ancora aperte, la chiesa di Tutti i Santi di Agerola conserva un fascino particolare, invitando i visitatori a immergersi in un’atmosfera di mistero e spiritualità. Tuttavia, se desideri continuare a scoprire i luoghi di culto di Agerola, situata a circa 2,3 km di distanza, raggiungibile in 5 minuti a piedi o 3 minuti in auto, potrai visitare la Chiesa di San Nicola di Bari a Agerola.
Chiesa di Tutti i Santi: descrizione
Un frammento di affresco raffigurante la Madonna delle Grazie domina la scena all’interno della chiesa di Tutti i Santi ad Agerola (Bomerano). L’opera, attribuita a un maestro tardo-gotico influenzato da Giovanni da Gaeta, narra una storia affascinante.
Inizialmente staccata insieme a un pezzo di muro, fu poi inserita nel 1625 dal pittore Michele Ragoglia nella sua opera raffigurante San Pietro Papa e altri Santi. Un’ulteriore testimonianza del suo valore si ritrova nel soffitto della sala, dove un dipinto del 1805 mostra la Madonna del Rosario tra San Domenico e Santa Rosa.
Quest’opera, significativa perché rappresenta i membri della Congrega del Santo Rosario ancora attiva, si contrappone al recente restauro di un meraviglioso soffitto ligneo del XIX secolo. Decorato con grappoli d’uva, questo capolavoro nascosto è stato riportato alla luce durante i lavori di ristrutturazione, sottraendolo all’oblio sotto una mediocre tela raffigurante la vita dei santi.